perchè questo blog?

L'Italia è diventata da anni paese di immigrazione ma da qualche tempo si registra un crescere di fenomeni di razzismo. Dopo la morte di Abdul, ucciso a Milano il 14 settembre 2008, ho deciso che oltre al mio blog personale avrei provato a tenere traccia di tutti quei fenomeni di razzismo che appaiono sulla stampa nazionale. Spero che presto questo blog diventi inutile...


domenica 19 dicembre 2010

Milano, allarme freddo: clochard cingalese morto nella neve

Secondo senzatetto morto negli ultimi giorni a Milano a causa del freddo, che nella notte ha toccato il picco minimo di sei gradi sotto zero. L'ultima vittima del gelo è questo uomo di 47 anni, trovato stamani senza vita avvolto in una coperta, accanto all'ingresso del supermercato Carrefour di via Farini. L'uomo, un extracomunitario dello Sri Lanka, è stato identificato solo grazie a un tesserino dell'Opera San Francesco, la onlus dei frati cappuccini che offre cibo e vestiario ai poveri. Solo alcuni giorni fa una senzatetto era stata trovata morta nei pressi dei Giardini Montanelli, a Porta Venezia, in pieno centro.

fonte: La Stampa

venerdì 17 dicembre 2010

«Solo un'idea anti immigrati»

La parola razzismo non la usa nessuno. ma quando si spiega l'ordinanza annunciata ieri dall'Amministrazione e che entrerà in vigore da gennaio quasi tutti i commercianti immigrati sgranano gli occhi e chiedono: «Lo fanno qui perché siamo immigrati: ma noi come facciamo a mantenerci?».
LO SPICCHIO di Carmine interessato dai provvedimenti restrittivi sugli orari di chiusura delle attività riguarda loro, gli immigrati. Nell'ordinanza non è ovviamente scritto in modo esplicito, ma basta fare una passeggiata in zona per rendersi conto che in questa area le attività sono in gran parte gestite da commercianti di nazionalità non italiana. L'area è quella delimitata da via San Faustino, via Capriolo, via Battaglie e corso Mameli, strada quest'ultima esclusa però dal provvedimento, nella quale ci sono anche alcuni bar gestiti da italiani e, soprattutto, aprirà a breve l'arcipelago del gusto nell'ex Oviesse.
Per i negozi «diurni» gestiti da italiani cambierà poco o nulla trattandosi di attività che non hanno il loro picco di clientela durante la serata. La sostanza del provvedimento riguarda bar e kebaberie, che dovranno chiudere alle 22, e phone center, il cui coprifuoco sarà dalle 20. Per chi supera gli orari stabiliti dall'ordinanza la multa sarà di 450 euro.
Nessuno, tra i commercianti immigrati interpellati, sa dell'ordinanza. «Non lo sapevo - afferma un po' dimesso Sikder Siray, gestore del bar all'angolo tra via San Faustino e via Capriolo -, noi di solito teniamo aperti un po' di più delle 22».
«Jalla, Jalla» (andiamo, andiamo) ride un cliente aggiungendo che «sotto le feste è proprio una bella notizia». Un altro cliente, più serio, dice: «Lo fanno in questa zona perché ci sono gli immigrati». All'angolo tra via Capriolo e via Battaglie, la cuoca senegalese del ristorante, è più arrabbiata: «Ma stiamo scherzando? - chiede -. Tengo aperto dopo le 22 solo nel fine settimana, anche se la licenza dice che potrei farlo fino a mezzanotte, ma vorrei sapere come pensano che possiamo mantenerci da queste parti, tra affitti e bollette da pagare. Già hanno tenuto chiusa la via sette mesi per fare i lavori e ora si mettono anche a fare queste cose?». Poi aggiunge: «Non è possibile: continuano a farci i controlli di ogni genere e si sa che se vogliono darci la multa qualcosa che non va la trovi sempre». Un cliente interviene: «Entrano anche spesso per chiedere i documenti a chi sta mangiando, ma si sa che a quel punto uno preferisce non uscire di casa. Lo fanno solo dove ci sono i negozi degli immigrati». «Tolgono la voglia di andare avanti - afferma la cuoca -, ma io qua ho investito i miei risparmi».
NELLE KEBABERIE di Rua Sovera i commenti non sono molto diversi. «Non è possibile – afferma un gestore -: io la licenza per tenere aperto fino all'una, come fanno a cambiare idea adesso? E poi lo vede il locale? Durante il giorno non ci viene quasi nessuno, di fatto si lavora solo la sera, quando la gente finisce di lavorare». Nella kebaberia in parte Adeel, il ragazzo di 22 anni figlio del proprietario pakistano, non capisce molto bene l'italiano, ma si fa intendere bene quando spiega che i kebab si vendono più facilmente alle dieci di sera che non al mattino.
Meno preoccupata la titolare (originaria del Bangladesh) del negozio di frutta e verdura in via San Faustino in parte alla trattoria «I Chiostri»: «Noi chiudiamo sempre prima delle 22 - spiega - e non abbiamo alcun problema».
Di circoli privati nella zona non ce ne sono, se non il Circolab (area Radio Onda d'Urto) di via Battaglie 29. L'ordinanza prevede che questo genere di attività chiuda entro mezzanotte. Anche per loro, forse, ci sarà qualche problema.

fonte: BresciaOggi

Viterbo, clochard morto assiderato, probabilmente romeno

Un uomo di circa 40 anni, probabilmente romeno, senza fissa dimora, e' stato trovato morto oggi a Viterbo. A causarne la morte, secondo i primi rilievi dei carabinieri, sarebbe stato il freddo intenso e, probabilmente, la malnutrizione. Il corpo del clochard, disteso sull'erba in un campo vicino alla tangenziale della citta', e' stato notato da un automobilista, che ha subito avvisato il 112.

Carabinieri e personale del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell'uomo.

fonte: ANSA

giovedì 16 dicembre 2010

Senzatetto romeno muore assiderato a Ostia

Il freddo intenso torna a colpire i diseredati. E aumenta le sofferenze dei seimila senza tetto della Capitale, fino alle estreme conseguenze. Il cadavere di un uomo di nazionalità romena, senza fissa dimora, è stato rinvenuto domenica mattina a Roma, nella pineta di Castel Fusano, poco lontano da Ostia.
Secondo quanto si apprende, la segnalazione ai carabinieri è arrivata da un connazionale, che ha individuato il corpo del 41enne nella zona del parco contigua a via Mar Rosso. L'uomo è morto probabilmente per assideramento, nella stessa zona dove due anni fa, nel periodo di Natale, una donna e suo figlio perirono nell'incendio della loro baracca dopo aver acceso un falò per riscaldarsi. Non lontano da qui, l'inverno scorso, un altro uomo morì di freddo.

fonte: Corriere della Sera

Milano, senzatetto ucraina uccisa dal freddo: centinaia a rischio

Ulyana aveva 48 anni e nessun posto dove passare la notte. Viveva per strada e ogni sera tornava in via Ma­rina, non lontano dai giardi­ni di Porta Venezia intitolati a Indro Montanelli, per tra­scorrere la notte nella sua "casa", un ammasso di car­toni, sacchi e bidoni nasco­sti dietro ad una pompa di benzina.Ed è lì che alle 7.45 di ieri mattina un suo com­pagno di sventure, un clo­chard polacco di 37 anni, ha trovato il suo corpo ormai senza vita. Inutile l'int er­vento del 118: Ulyana Shma­lyuk, originaria dell'Ucrai ­na, era già morta da un pez­zo. Uccisa - con tutta proba­bilità - dal freddo artico che l'altroieri notte avvolgeva Milano. A stabilirlo con cer­tezza potrà essere soltanto l'autopsia, già disposta dal magistrato di turno, ma sul corpo della donna non c'era ­no segni di violenza o ferite, se non un vecchio taglio sul­la fronte già suturato da tem­po e che quindi non avrebbe nulla a che fare col decesso.

fonte: CronacaQui

martedì 7 dicembre 2010

Immigrati accusati ingiustamente

Leggendo la storia del marocchino di Bergamo sostanzialmente arrestato per un’intercettazione maltradotta mi sono venuti in mente stamattina moltissimi casi di cronaca giudiziaria in cui negli ultimi anni sono stati malamente coinvolti alcuni extracomunitari – sbattuti per giorni e giorni in galera – che solo prestando un pochino più d’attenzione al caso sarebbe stato chiaro a tutti che con le indagini non c’entravano nulla. A Erba, c’era Azouz. A Perugia, c’era Lumumba. E a Rignano Flaminio c’era il benzinaio cingalese Kelum Da Silva.

leggi tutto su Il Folio

lunedì 6 dicembre 2010

Milano: la Lega blocca il progetto per il reclutamento di infermieri stranieri. L’allarme del Pd: “si rischia la paralisi nelle corsie”.

La Lega Nord sta bloccando l’assunzione di infermieri stranieri in Lombardia. È la denuncia di Ezio Casati, vicepresidente Pd del consiglio provinciale di Milano, che ha presentato un’interrogazione urgente, per i ritardi con cui la giunta da seguito al progetto Eures promosso da Provincia di Milano, Assolombarda e Aler per reclutare infermieri all’estero garantendo loro alloggi nelle case popolari con affitti accessibili.
Secondo Casati, in tutta la Lombardia mancano all’appello 8mila infermieri, di cui la metà a Milano e provincia, per questo il progetto promosso dalla Provincia ha pensato una sorta di “agenzia di collocamento” a livello continentale. Ma, secondo Casati, di fronte alla parola “stranieri”, seguita dall’indicazione della garanzia di alloggi popolari, la Lega ha opposto il suo netto no. Così il provvedimento si è impantanato.
“L’atteggiamento della Lega è ottuso – denuncia Casati – perché così si corre il rischio di non riuscire a far fronte alla penuria di infermieri sul territorio lombardo”. E aggiunge: “Tramite l’Eures sono già arrivati 600 infermieri dalla Spagna, ma nei nostri ospedali gli infermieri comunitari ed extracomunitari sono già 2.200, cioè il 10 per cento del totale”.
Stavolta, però, la Lega si è opposta al provvedimento perché “con questa storia della casa favorisce gli stranieri a scapito degli italiani”.
A rincarare la dose è Ignazio Marino, senatore Pd e presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale: “Quale sarà il prossimo passo? La Lega intende per caso mandare le camicie verdi negli ospedali a curare i pazienti? La trovata ridicola e demagogica attuata in Lombardia mette soltanto a rischio l’assistenza ai malati: Umberto Bossi e i suoi sono a conoscenza della grave mancanza di personale infermieristico nei nostri ospedali? Forse i paladini della purezza della razza dovrebbero confrontarsi con gli operatori del settore: sono circa 40mila gli infermieri che mancano in Italia e di questa carenza soffre particolarmente il nord, dove da anni operano moltissimi infermieri di altri Paesi. Insabbiando provvedimenti necessari per l’assistenza ai malati, la Lega fa un grave danno al Sistema sanitario nazionale e a tutti i cittadini”.

fonte: ImmigrazioneOggi

Consigliera Pdl dopo furto di borsa «I rom fanno vomitare, sono ladri»

«Sono settimane che dico che i rom fanno vomitare e non conosco il consigliere padovano»: così scrive sulla sua pagina Facebook una consigliera per il Pdl della circoscrizione Est di Prato. Lo rivela il Nuovo Corriere di Prato il quale sottolinea che gli amici su Facebook possono testimoniare: «Lei è stata autrice di messaggi di questo tipo ben prima del consigliere padovano Vittorio Aliprandi».

L'escalation di ingiurie sarebbe iniziata il 6 ottobre, quando la signora fu derubata della borsa, portata via dalla sua auto dopo la rottura del finestrino, a opera di ignoti. Episodio commentato con uno «Zingari bastardi, ladri e da mandare a casa» che fu solo il primo di una lunga serie. Il giornale pratese fa notare anche che tra gli innumerevoli commenti favorevoli ci sono anche quelli di esponenti politici locali, da Pdl a Lega Nord. Interpellata per telefono sulla notizia apparsa sul quotidiano, la signora si è trincerata dietro a un «no comment».

Il coordinamento provinciale del Pdl di Prato si occuperà nella prossima riunione della vicenda di Clarissa Lombardi, consigliera di centrodestra nella circoscrizione di Prato Est, che sulla sua pagina di Facebook ha scritto frasi offensive contro i rom. Ad annunciarlo è il coordinatore provinciale del partito, l’onorevole Riccardo Mazzoni, che in una nota spiega che «le relative deliberazioni» del coordinamento «saranno demandate agli organi competenti, cioè ai probiviri nazionali del partito». Mazzoni ricorda che «il Pdl, nei confronti dei rom, ha sempre seguito una linea precisa: fermezza per il rispetto della legalità ma anche rispetto assoluto dei diritti umani, nella amara consapevolezza che è impossibile integrare nel nostro Paese chi non ha nessuna intenzione di integrarsi».

fonte: Corriere della Sera

Padova, la Lega: basta soldi a maratone tanto vincono sempre i neri. È polemica

Stop ai finanziamenti pubblici per maratone sportive che vedono trionfare atleti stranieri, soprattutto africani: i costi sono ormai proibitivi. L'idea-provocazione è del consigliere leghista della Provincia di Padova Pietro Giovannoni, che in fase progettuale della 12ª edizione della Maratona di Sant'Antonio, in programma il 17 aprile 2011, ha proposto un netto taglio all'impegno finanziario degli enti pubblici. Una nuova polemica si scatena a Padova, dopo quella sorta per le frasi choc su Facebook del consigliere comunale Aliprandi contro i rom.

«Qualcuno ha interpretato con malizia e spiritosaggine la mia idea - spiega Giovannoni, imprenditore che ricopre anche il ruolo di presidente del consiglio comunale di Vigonza (Padova) - solo perché il nucleo degli atleti di colore è quello che costa di più. Ma non c'è intento razzistico. Conosco come vanno queste cose, ho organizzato la Stramilano e la StraBelluno».

La manifestazione padovana, spiega Giovannoni, costa circa un milione di euro e gli enti locali fanno già la loro parte con l'impiego di vigili, protezione civile, sicurezza del percorso. «Assindustria Padova che organizza la maratona - sottolinea l'esponente della Lega - ha certo il suo tornaconto: paghi di più». Ieri sera, nel corso del consiglio provinciale mentre si dibatteva sul percorso della gara, Giovannoni avrebbe sostenuto l'inutilità di finanziare una competizione di «atleti africani o comunque extracomunitari in mutande».

fonte: Messaggero

Rissa al bar-karaoke, cinese accoltellato

La rissa, nel bar karaoke, mentre la gente canta e il volume della musica è alto, riempie le sale. Un uomo rimane a terra, perde sangue, ha ricevuto diverse coltellate: l'ultima, fatale, ha trapassato il cuore. È successo dieci minuti prima di mezzanotte, ieri, in un locale in fondo a via Sarpi, all'incrocio con via Canonica, a Chinatown: la vittima, H. C., immigrato cinese di 39 anni, è morto nel bar, dopo quasi un'ora di tentativi di rianimazione. Gli assassini, all'arrivo dei carabinieri, erano già fuggiti: il caso è affidato alla Omicidi. La lite è scoppiata a dieci minuti dalla chiusura del bar, ché il karaoke di via Sarpi, come gli altri esercizi pubblici del quartiere cinese, deve rispettare il coprifuoco imposto dal Comune. La richiesta di soccorso è arrivata al 118, che ha avvisato i carabinieri: H. C. è stato trovato riverso in una pozza di sangue, trafitto da diverse coltellate alle gambe, al torace, alla testa. Gli investigatori hanno ascoltato a lungo, nella notte, i testimoni dell'omicidio.

fonte: Corriere della sera

giovedì 2 dicembre 2010

Padova. Consigliere comunale su Facebook: "Sti rom mi fanno proprio vomitare"

«Sti rom mi fanno proprio vomitare». Così il consigliere comunale della Civica Vittorio Aliprandi ieri alle 17.55 in Facebook. «Quando vedo quello che fa lo storpio e che in stazione cammina normalmente vorrei prenderlo a calci». Una dichiarazione che si commenta da sè. Destinata a rinfocolare le polemiche estive (e non) sull'uso improvvido di FB nella «comunicazione politica».

E stamattina il consigliere comunale, sempre usando il social network, ha voluto precisare ancora la sua posizione: "Sempre polemiche... ma che palle! - ha scritto - Ma a uno non possono dar fastidio i rom? dobbiamo integrarci noi fargli le case mantenerli? Questi non vogliono integrarsi, rubano come attività principale e fanno figli a nastro. E nessuno di loro vuol lavorare e noi dobbiamo farci un culo cosi pagare tasse assurde. Se vogliono fare i nomadi... che vadano in campeggio come facciamo noi, che si adeguino alle nostre regole".

In una discussione sul profilo dell'altro consigliere comunale della Civica, Gregorio Cavalla, Aliprandi si è spinto fino ad affermare che servirebbero i "campi di concentramento", salvo poi precisare che "scherzava".

Aliprandi si era già distinto all'epoca del «caso Pavanetto». L'assessore provinciale Pdl esibiva nel social network la sua personale sintonia con il fascismo. Il consigliere comunale chiosò: «Meglio froci o fascisti?». Aliprandi replica lo stesso dilemma. Ma sui rom non ha dubbi..

fonte: Mattino di Padova